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... Non chiedere che cosa può fare la Cina per te ... ma cosa puoi fare tu ...per la Cina

[Wu Ming]

OPOS, con la mostra “made for china”, affronta un tema connesso allo sviluppo.

L’obiettivo è quello di ragionare attraverso il progetto di design sul cambiamento geopolitico e dei mercati, dei prodotti e degli stili di vita causato dal risveglio dei gigante addormentato.

L’esplosione produttiva e commerciale della Cina ha spostato gli equilibri economici estovest provocando delle conseguenze a livello geopolitico che non tarderanno a manifestare degli effetti concreti nella nostra vita quotidiana. L’idea perciò è quella di far misurare i designer OPOS con questo grande cambiamento sociale, culturale ed economico.

La questione è dunque di immaginare che le grandi trasformazioni indotte dal processo di sviluppo cinese causino qualcos’altro oltre a una crisi delle materie prime e ad un allarme generale delle grandi nazioni capitalistiche che vedono insidiata la loro leadership economica.

OPOS sta proponendo ai suoi designer una domanda: cosa succederebbe se immaginassimo che il XXI° secolo sia il secolo cinese?

Se immaginiamo infatti che mercati, produzione, risorse si stiano spostando ad est cosa succede a chi deve produrre nuove idee per il sistema delle merci?

Il tema è dunque quello di fare progetti di design per la nuova situazione cinese, che siano pensati o siano in grado di adattarsi a questo contesto.

OPOS domanda ai suoi designer di ragionare sul fatto che la progressiva conquista di una leadership economica da parte della Cina possa trasformarsi anche in una conquista di una leadership culturale ed estetica, ovvero che questa volta invece di assistere a un processo di colonizzazione e imperialismo culturale che va da ovest a est il porcesso sia invertito e vada da est a ovest.

Oltre che dalle merci cinesi noi saremo anche invasi dallo stile, dalla cultura, dal pensiero cinese?

Chiediamo quindi ai nostri designer di confrontarsi con l’idea che lo spostamento del baricentro geopolitico ed economico del mondo in maniera così rapida generi anche la necessità di un ripensamento della natura delle merci e quindi del loro immaginario di riferimento.

Come si fa dunque a pensare cinese? Basta forse meticciare la nostra cultura o al contrario essa va difesa strenuamente pensando che questo è quello che loro vogliono, ovvero un’idea di lusso che coincide con uno stile di vita occidentale ormai globalizzato?

Come sempre OPOS non ha risposte ma solo… domande a cui pensa i suoi designer possano rispondere.

E’ con i progetti dei designer OPOS proporrà la risposta a questa sfida.